Il coraggio di un’anziana donna di La Spezia, moglie e sorella di caduti a Mauthausen

Resoconto del lungo viaggio di una delegazione spezzina nei Lager. Gli studenti:”Tutti dovrebbero fare questa esperienza, altro che settimane bianche!”
 

 

Dal 6 al 10 maggio ex deportati e familiari di caduti nei campi di sterminio nazisti hanno accompagnato un gruppo di studenti delle scuole della provincia di La Spezia in pellegrinaggio ai campi di sterminio.
Prima tappa Bolzano: al monumento che ricorda le vittime del locale campo (del tutto scomparso), abbiamo avuto la lieta sorpresa di essere ricevuti dai senatori Mascagni e Bertoldi nonché da un rappresentante della municipalità cittadina.
Dopo una breve cerinionia durante la quale il rappresentante del sindaco ha brevemente tracciato la storia dell’esistenza dei campo di Gries e della sua scomparsa, abbiamo ripreso la via verso l’Austria.
Il giorno 7 è un accavallarsi di forti emozioni: ecco i sottocampi di Ebensee, Gusen 1 e Gusen 2, infine Mauthausen. Ormai tanto inchiostro è stato versato sulle emozioni e sulla rabbia che suscita il ricordo dell’orrore programmato consumato nei Lager, ma nessun racconto, nessun libro pur descrivere i sentimenti che scaturiscono dall’esperienza diretta, dalla vista della “scala della morte”, dei forni crematori, della camera a gas, dei luoghi di tortura. Il giorno 8 ancora Mauthausen per la cerimonia internazionale, nuovi turbamenti alla vista dei superstiti vestiti con le casacche zebrate, labari, vessilli, gonfaloni e… gente, una moltitudine che voleva sapere dai superstiti come cir era stato possibile. “Nessuno ora ci potrà più dire che questo non è stato. Sarebbe bene che tutti i nostri compagni potessero fare questa esperienza, altro che settimane bianche!”. Questi erano pressappoco i discorsi dei ragazzi, nel pomeriggio durante il trasferimento al campo di Melk, di cui rimane il solo crematorio dal cui camino sono passati tutti i deportati.
A questo snervante pellegrinaggio ha partecipato la signora Maria Luigia Bertagna che a Mauthausen ha perduto il marito Alberto Reali e il fratello Giuliano. Essa è una delle coraggiose donne di Migliarina che i pellegrinaggi li iniziarono in quel tragico autunno del 1944, facendo la spola da Migliarina a Genova al carcere di Marassi, per venirci a portare il loro conforto e le poche cose che riuscivano a racimolare e a salvare dalle rapine delle brigate nere. A quel tempo la ferrovia era interrotta dai bombardamenti ed esse erano costrette ad affidarsi a mezzi di fortuna. E’ bene ricordare che da La Spezia a Genova attraverso il Passo del Bracco ci sono 110 km. Ora, a 88 anni, ha affrontato con coraggio i disagi e le emozioni di un nuovo pellegrinaggio nel luogo ove ha perduto i suoi cari. A Maria Luigia Bertagna il nostro ringraziamento per la testimonianza e per l’esempio di grande dignità e sopportazione che ha saputo trasmettere ai giovani nei momenti della commozione e di fronte alle immancabili piccole difficoltà del viaggio.