Il segretario del Partito Democratico e ex sindaco di Roma Walter Veltroni ha annunciato le proprie dimissioni dal comitato per il museo della Shoah in rottura con le affermazioni del sindaco Gianni Alemanno sul fascismo. Veltroni spiegherà le motivazioni del suo gesto in una lettera al comitato del museo.
Il leader del Pd era stato da sindaco tra i promotori del comitato del museo romano e, dopo le sue dimissioni da primo cittadino, gli era stato chiesto di rimanere, ma per Veltroni “sarebbe inaccettabile restare in un organismo in cui siede chi non condanna in modo inequivocabile il fascismo e le leggi razziali”.
Il riferimento è a un’intervista rilasciata da Alemanno in occasione della visita in Israele. Il sindaco di Roma ha fatto un distinguo tra il regime di Mussolini in generale e le leggi contro gli ebrei. Il primo, ha detto il sindaco, “non fu il male assoluto e non mi sento di condannarlo”. Condanna che, invece, Alemanno riserva alle leggi razziali promulgate dal regime: “Quelle sono state il vero male assoluto”.