Dopo quanto avvenuto ieri in Confindustria, come fare a meno di ripercorrere la storia!!
Quella storia che ha fatto grande il Paese: fatta da uomini semplici che pur valutati i rischi di rappresaglia, assunsero ugualmente la responsabilità di dare vita attraverso gli scioperi anti nazi-fascisti del 1944 ad una Resistenza civile e visibile.
Uomini che si prodigarono per salvare i macchinari delle fabbriche dai bombardamenti con lo scopo di non fermare l’attività produttiva del Paese a guerra finita.
Ma cosa ebbero in cambio dai datori di lavoro? Denunce! Delazioni che li portarono in migliaia ad essere avviati – con decreto ”Nacht und Nebel” – nei Campi di sterminio nazisti di Mauthausen, Gusen, Ebensee… per essere sterminati, o nella migliore delle ipotesi di ritornare a casa dopo anni di sofferenze inimmaginabili. La stessa cosa in tutta Italia: da Milano a Sesto San Giovanni, da Genova a Firenze, da Prato a Empoli.
D’altronde, come nella migliore tradizione “padronale” questo coraggio di opporsi fu vissuto come l’anticamera di rivendicazione di diritti che avrebbero, anche se in futuro, sollevato i privilegi fascisti di cui godevano. Neppure un istante si pensò che grazie a questa lotta i proprio interessi sarebbero stati preservati.
E ieri? I nostri ricordi, i volti dei compagni che abbiamo lasciato nei Lager sono prepotentemente riaffiorati, impetuosi e inesorabili, carichi dello stesso dolore ma con una tristezza in più. La tristezza di vedere una classe imprenditoriale che con scherno accoglie il riferimento storico del relatore, una platea probabilmente ignorante di fatti che la riguardano e, che, invece di scusarsi… deride subdolamente.
Che delusione!!
ANED Comitato Toscana
6 giugno 2006