Venerdì 16 settembre ore 18 presso la libreria Minerva,
via San Nicolò 20 Trieste

Presentazione del libro

Bruno Vasari
Milano-Mauthausen e ritorno
a cura di Barbara Berruti
Firenze, Giuntina, 2011

Ne discuteranno con la curatrice Fabio Todero e Veronica Ujcich

Il libro

Il primo libro che denunciava la realtà dei campi di sterminio nazisti uscì in Italia nell’agosto del 1945 con il titolo Mauthausen bivacco della morte. Lo scrisse il deportato Bruno Vasari su sollecitazione del Partito d’Azione di Milano. Nel 1975, in occasione del 30° anniversario della Liberazione, Vasari avrebbe voluto dare nuovamente alle stampe la sua testimonianza, in edizione riveduta e ampliata e con un nuovo titolo: Milano-Mauthausen e ritorno. La nuova edizione prevedeva pochi cambiamenti rispetto alla prima, tuttavia gli interventi portavano il segno dei decenni trascorsi ed erano sufficienti per trasformare una relazione al partito in uno scritto di memoria. Il libro non trovò allora un editore, sia per la misura contenuta del testo sia per la poca attenzione che la società civile riservava al tema della deportazione. Questo inedito, insieme alla versione anastatica di Mauthausen bivacco della morte, viene oggi pubblicato per la prima volta.
La storia del libro, ricostruita dalla curatrice nell’introduzione, rispecchia il lungo cammino che i deportati, politici e razziali, hanno dovuto compiere per uscire dall’oblio in cui la storiografia, la politica e la memoria del nostro paese li avevano relegati.

L’autore

Bruno Vasari (Trieste, 9 dicembre 1911 – Torino, 20 luglio 2007), azionista, resistente, ex deportato politico, alto funzionario Rai, dirigente nazionale dell’ANED, è stato un personaggio di spicco nella realtà politica e culturale nazionale. A Vasari si deve lo sviluppo degli studi sulla deportazione piemontese e la costituzione del primo archivio italiano di memoria degli ex deportati.

La curatrice

Barbara Berruti lavora dal 1997 come ricercatrice presso l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, occupandosi di specifici settori di attività legati agli archivi della deportazione e alla rappresentazione della memoria sul territorio. Svolge incarichi di riordino e valorizzazione archivistica. Ha collaborato a lungo con Bruno Vasari