La casacca di un deportato ad Auschwitz, portata in Italia da Primo Levi e da questi donata all’ANED, è ora esposta allo “spazio La Stampa”, in via Ernesto Lugaro 21 a Torino.
La casacca è stata consegnata per la mostra da Ferruccio Maruffi, presidente dell’ANED piemontese, che accompagnò Primo Levi in innumerevoli incontri con i giovani.
E’ una casacca grigia, con sulla schiena una croce color mattone e una toppa rettangolare a strisce azzurre e grige. Non si tratta, come è correttamente spiegato nella mostra torinese, della giacca personale indossata nel Lager da Primo Levi. Lo stesso scrittore ha raccontato in effetti nel suo libro dedicato al ritorno a casa, La tregua, come la barattò: il convoglio su cui si trovava un giorno “fermò a Szòb, ed era giorno di mercato. Scendemmo tutti. (…) Io non avevo più nulla: ma ero affamato e barattai la giacca di Auschwitz, che avevo gelosamente conservata fino allora, contro un nobile impasto di formaggio fermentato e cipolle”.
Prima della tappa torinese il cimelio era stato esposto in Giappone.