Il Corriere della sera del 18 gennaio, genuflesso, lo ha definito “Silvio show”. In visita a Nuoro per un giro preelettorale il presidente del consiglio Silvio Berlusconi non ha saputo resistere alla tentazione di raccontare una barzelletta  al pubblico dei sostenitori accorso al suo comizio.
“La sapete quella del campo di concentramento?”, ha chiesto. e subito, incalzante: “Un kapò dice: ‘Per foi ho una puona notizzia e una meno puona. Metà di foi saranno trasferiti in un altro campo’. A questo punto tutti gridano evviva e chiedono quale sia la notizia cattiva. ‘Qvella meno puona è che la parte di foi che sarà traferita è qvella ke va da qui in giù’, e nel dire questo segna dalla cintola in giù”.
La cronaca non dice dell’accoglienza, immaginiamo esultante, del pubblico alla battuta del capo.
Noi, che i campi di concentramento li abbiamo conosciuti bene, vorremmo sommessamente dire al presidente del consiglio che le sue barzellette concentrazionarie non fanno ridere: fanno pena. E non fanno onore né a lui né al suo governo, tanto più alla vigilia del Giorno della memoria.