Sabato 27 ottobre, alle ore 16.30, nella Civica sala consiliare di Saronno (VA) nel Palazzo dell’Università dell’Insubria Piazza Santuario 7,  verrà conferita la civica benemerenza “La Ciocchina” alla memoria di Giancarlo Bastanzetti.

Giancarlo  Bastanzetti è nato il 28 marzo 1935 a Saronno, dove è morto il 23 marzo di quest’anno.
Aveva nove anni quando, il 17 marzo 1944, suo padre Pietro fu arrestato a Milano per avere partecipato agli scioperi operai che aveva contribuito a organizzare, e fu deportato, prima a Mauthausen e poi a Gusen, dove morì neppure tre mesi dopo, il 2 giugno dello stesso anno.
Appena gli fu possibile, a soli ventun anni, nel 1956, Giancarlo andò per la prima volta in Austria, nel lager dove suo padre e tanti altri erano stati assassinati, per tornare innumerevoli volte, soprattutto negli ultimi vent’anni, accompagnando in pellegrinaggio qualche migliaio di persone che volevano sapere. L’ultima volta, il 31 ottobre 2011, un anno fa.
Pochi sanno che il memoriale di Gusen è oggi visitabile anche per merito suo: Giancarlo Bastanzetti faceva parte, infatti, del piccolo gruppo di superstiti e familiari italiani e francesi che decisero di intervenire in veste di acquirenti nella lottizzazione dell’area del campo di concentramento, comprando di tasca propria il lotto di terreno sul quale ancora si trovava il forno crematorio e salvando almeno quello dalla distruzione che avrebbe cancellato il ricordo.
Vicepresidente della sezione ANED di Milano (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti), a lungo ha lavorato instancabilmente nella nostra città e in molte altre, andando a parlare in scuole elementari, medie e superiori, in Comuni, associazioni e biblioteche, per tenere alta e viva la sensibilità verso i temi delle offese ai diritti e alla dignità umana compiute nel secolo scorso.
Ha dedicato la sua vita a “fare memoria” della terribile violazione dei diritti dell’uomo compiuta dalla brutalità del potere dispotico nei lager nazisti, con lo sterminio di oltre undici milioni di persone tra oppositori politici, disabili, zingari, omosessuali ed ebrei, svolgendo un’importante funzione educativa sia delle giovani generazioni che degli adulti, in collaborazione stretta e continua con tutte le istituzioni pubbliche.