Pubblichiamo il testo di una lettera aperta inviata il 31 ottobre 2012 dall’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti al ministro dell’Interno Cancellieri a proposito dell’ipotesi di “election day” il 27 gennaio 2013.
Gentile Ministro Anna Maria Cancellieri,
abbiamo letto che il governo si va orientando su un’unica data per il voto che coinvolgerà gli abitanti del Lazio, della Lombardia e del Molise per il rinnovo dei rispettivi Consigli regionali. Fatti i conti, lei ha dichiarato, “La prima data utile è il 27 gennaio”. In ogni caso, ha aggiunto, “deciderà il governo”.
Non vorremmo mai mancarle di rispetto, ma dobbiamo smentirla: il 27 di gennaio non può in alcun modo essere considerato una “data utile” per il cosiddetto “election day” per il buon motivo che è il “Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”, come previsto dalla legge 211 del 2000.
Si tratta, come lei certamente ricorda, di una legge approvata a stragrande maggioranza dal Parlamento italiano, che impegna a organizzare “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.”
“La presente legge, munita del sigillo dello Stato – precisava come di consueto il testo approvato dal Parlamento – sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.”
È questo il motivo per il quale il 27 gennaio 2013 non può essere considerata una “data utile” per le elezioni regionali: perché tutti, a cominciare dal governo della Repubblica, hanno l’obbligo di “osservare e fare osservare” la legge che istituendo il Giorno della memoria ha impegnato tutti a organizzare momenti di riflessione e di “narrazione dei fatti” a ricordo dello sterminio di milioni di uomini, donne e bambini nei Lager nazisti.
Siamo certi che né lei né nella sua collegialità il governo di cui lei è autorevole componente vorrete negare ai ragazzi e ai cittadini del Lazio, della Lombardia e del Molise l’opportunità di partecipare alle centinaia, migliaia di incontri che in quella giornata si organizzano in ogni parte d’Italia, e che non si potrebbero tenere ad urne aperte.
È una opportunità di riflessione troppo importante per essere cancellata. Soprattutto in questo periodo confuso, nel quale abbiamo assistito a incredibili “celebrazioni” della Marcia su Roma che aprì la strada alla nascita nel nostro paese della dittatura fascista, alla negazione dei diritti democratici, alle leggi antiebraiche, alla guerra, alle deportazioni in collaborazione con l’alleato nazista.
A nome degli ex deportati nei campi nazisti e dei familiari dei deportati, le chiediamo di intervenire al più presto per fugare qualsiasi dubbio in proposito. E di non turbare quindi la preparazione di iniziative di studio e di riflessione che costituiranno una occasione indimenticabile per tante migliaia di ragazzi, anche attraverso il contatto diretto con alcuni testimoni dei Lager.
Sicuri di una sua sollecita precisazione in tal senso, le inviamo i più distinti saluti
Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti