Il 6 giugno scorso, festa dell’Arma dei Carabinieri, a Padova sede del comando interregionale dei Carabinieri è stata consegnata al figlio Dario la Medaglia di Bronzo al merito civile alla memoria dell’avv. Loris Musy, napoletano, all’epoca tenente dei Carabinieri, deportato politico nel lager di Bolzano, ove fu capo del blocco dei deportati feltrini. Suo cognato era il tenente dei Carabinieri Alfredo Sandulli Mercuro, fucilato a Cefalonia dai tedeschi, MOVM alla memoria.

Questa la motivazione dell’alta onorificenza:
“Comandante di Tenenza Carabinieri in zona di occupazione tedesca, evidenziando eccezionale senso di abnegazione e sprezzo del pericolo, evitò nel corso di alcuni rastrellamenti la cattura di partigiani e militari italiani e inglesi in fuga, prodigandosi, altresì presso le autorità militari locali per la liberazione di ufficiali italiani che non avevano aderito alla repubblica sociale. Denunciato alle autorità tedesche e deportato nel campo di concentramento di Bolzano, con generioso slancio ed esemplare altruismo, si adoperò per alleviare le sofferenze dei compagni reclusi, tutelandoli dalle privazioni e dalle violenze fisiche. Chiaro esempio di virtù civiche ed elevato senso del dovere. Settembre 1943 – Maggio 1945 / Belluno e Bolzano”.

Le più vive congratulazioni dell’ANED a Dario Musy, iscritto alla sezione ANED di Verona.

(Nell’immagine, il triangolo rosso e la matricola di Loris Musy a Bolzano, Archivio Storico della città di Bolzano)