Il governo canadese, chiamato a esprimersi sulla richiesta di estradizione avanzata dall’Italia a carico di Michael “Mischa” Seifert, il boia del campo di Bolzano condannato all’ergastolo con sentenza passata in giudicato dalla giustizia italiana, ha deciso di prendere ancora tempo, rinviando formalmente ogni decisione fino alla fine del prossimo mese di giugno. Lo ha annunciato, in una intervista a “Radio Popolare”, il PM del Tribunale Militare di Verona Bartolomeo Costantini, che sostenne l’accusa nel processo a carico dell’ex SS. La magistratura canadese, al termine di una laboriosa istruttoria, ha deciso che esistono i presupposti giuridici per aderire alla richiesta italiana. L’ultima parola spetta però al governo, il quale ha già rinviato più volte ogni decisione in materia.
Michael Seifert ha oggi 80 anni, e vive dal 1951 a Vancouver, in una villetta in un quartiere abitato da molti immigrati tedeschi. Nel corso del procedimento presso il tribunale di Vancouver, a sorpresa, si presentò come testimone della difesa un altro guardiano del campo di Bolzano, che da decenni abita nella stessa strada di Seifert.