Neofascisti scatenati in occasione del “Giorno del ricordo” dedicato alle cvittime delle foibe.
Irruzione di una quindicina di militanti di Forza Nuova con il volto coperto da maschere bianche venerdì 10 febbraio attorno alle 17 nella sala del Consiglio di zona 6 in via Savona 99 a Milano, dove è esposta la mostra “Fascismo, foibe esodo” realizzata dalla Fondazione Memoria della Deportazione.
Approfittando di un momento di scarsa afflenza di pubblico, gli squadristi hanno fatto irruzione nella sala e hanno imbrattato un pannello della mostra, prima di allontanarsi lasciandosi alle spalle dei volantini inneggianti alle vittime delle foibe, e addebitando la responsabilità delle uccisioni agli “antifascisti”.
Immediata la protesta di alcuni consiglieri della zona 6, che avevano da poco terminato una riunione proprio per organizzare una conferenza sull’argomento.
L’Aned di Milano si è associata alla denuncia della nuova “impresa” di Forza Nuova in città e ha chiesto alle forze dell’ordine di individuare e colpire i colpevoli di questa azione.
Sdegno e piena condanna dalle forze Democratiche della zona. L’Anpi Di zona e iI Comitato Antifascista per la difesa della
Democrazia zona 6 Milano hanno invitato tutti i cittadini a visitare la
mostra domani… “proprio per capire che la verità dà sempre fastidio
ai fascisti e proprio la verità particolare del Giorno del Ricordo
ancor più infastidisce chi da sempre confonde, infanga, inquina,
revisiona, fatti e azioni che sono la nostra storia”.
Appresa la notizia, l’assessore comunale alla Cultura Stefano Boeri ha commentato: “È grave e inaccettabile l’irruzione
compiuta oggi da parte di un gruppo di esponenti di Forza Nuova nei locali del Seicentro, il centro culturale della zona 6, dove è in corso la mostra dedicata alle Foibe. Non è più tollerabile che avvenimenti tragici del nostro passato siano vissuti oggi in chiave puramente demagogica impedendo ogni forma di discussione e riflessione. Voglio esprimere la mia piena solidarietà ai rappresentanti del consiglio di zona 6 e a tutti quanti hanno reso possibile l’allestimento di questa mostra. Voglio inoltre esprimere il mio ringraziamento ai cittadini presenti nei locali al momento dell’irruzione che hanno fisicamente impedito ai vandali di arrecare danni maggiori”.

Poche ore dopo, nella notte, a Monza sono stati imbrattati con svastiche, croci celtiche e scritte ingiuriose i murales dedicati al partigiano deportato Enrico Bracesco (ucciso dai nazifascisti ne castello di Hartheim) e alla partigiana Salvatrice Benincasa (uccisa a Monza dopo notte di torture il 17 dicembre 1944). Oltre a questo sono state tagliate le gomme a tutte le autovetture presenti fuori dallo spazio di via Rosmini, autovetture di proprietà sia degli occupanti del vicino centro sociale Boccaccio che degli abitanti del palazzo antistante. In poche ore i ritratti sono stati ripuliti dalle scritte.