Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota del sen. Armando Cossutta:
Nella legge finanziaria per l’anno 2007 è stata accolta, sia pure parzialmente, una proposta che ho avanzato per garantire interventi a favore delle vittime militari e civili delle persecuzioni naziste.
Ho sottolineato che “durante la seconda guerra mondiale lo Stato nazista sfruttò milioni di uomini e donne in condizioni di lavoratori coatti e in regime di schiavitù, attraverso deportazione, internamento, prigionia, fino all’annientamento, violando tutti i diritti umani”.
“Tra l’8 settembre 1943 e l’8 maggio 1945 oltre settecentomila italiani militari e civili deportati ed internati in Germania, per venti mesi, giorno dopo giorno furono costretti a servire l’economia e la macchina bellica del regime hitleriano che, aggirando l’osservanza delle norme dei trattati internazionali, li privò dello status di prigionieri di guerra, sottoponendoli, nella maggioranza dei casi, a trattamenti inumani”.
“Le ingiustizie e le sofferenze umane subite non possono essere risarcite se non in misura simbolica e un qualsiasi indennizzo arriva comunque troppo tardi per coloro i quali hanno perso la vita”.
“A distanza di più di sei decenni occorre riconoscere lo status di prigionieri di guerra a tutti i cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale, e quanti hanno dedicato alla patria una parte importante della loro esistenza, pagando con la vita, con mutilazioni e con sofferenze e sacrifici personali di ogni genere”.
In concreto chiedevo che “è autorizzata la concessione di una medaglia d’onore ai cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra, secondo la Convenzione relativa al trattamento dei prigionieri di guerra fatta a Ginevra il 27 luglio 1929 dall’allora governo nazista, e resa esecutiva dall’Italia ai sensi del regio decreto-legge 23 ottobre 1930, n. 1615, o ai familiari dei deceduti, che abbiano titolo per presentare l’istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto”.
“È autorizzata altresì la concessione di un contributo in denaro una tantum, che simbolicamente viene stabilito in euro 500 a titolo di risarcimento per le sofferenze subite e per il lavoro coatto eseguito in condizioni di schiavitù nei campi nazisti, a ciascun cittadino italiano vivente alla data di entrata in vigore della presente legge o ai suoi eredi”.
Non si è riusciti a dare piena attuazione a questa richiesta. E tuttavia un primo risultato è stato raggiunto con l’approvazione dei commi nn. 1271, 1272, 1273, 1274, 1275 e 1276 della legge finanziaria, i quali testualmente recitano:
“1271. La Repubblica italiana riconosce a titolo di risarcimento soprattutto morale il sacrificio dei propri cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale”.
“1272. È autorizzata la concessione di una medaglia d’onore ai cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nel lager nazisti e destinati al lavoro coatto, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra, secondo la Convenzione relativa al trattamento dei prigionieri di guerra fatta a Ginevra il 27 luglio 1929 dall’allora governo nazista, e ai familiari dei deceduti, che abbiano titolo per presentare l’istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto”.
“1273. Le domande di riconoscimento dello status di lavoratore coatto, eventualmente già presentate dagli interessati alla Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), sono riconosciute valide a tutti gli effetti della presente legge. A tal fine l’OIM, tramite la sua missione di Roma, trasmette al comitato di cui al comma 1274 le istanze di riconoscimento sinora pervenute in uno alla documentazione eventualmente allegata”.
“1274. È istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un comitato presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri o da un suo delegato, costituito da un rappresentante dei Ministeri della difesa, degli affari esteri, dell’interno e dell’economia e delle finanze, nominati dai rispettivi Ministri, nonché da un rappresentante dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento e dalla guerra di liberazione (ANRP) e da un rappresentante dell’Associazione nazionale ex internati (ANEI), nonché da un rappresentante dell’OIM”.
“1275. Il comitato provvede all’individuazione degli aventi diritto”.
“1276. All’onere complessivo di 250.000 euro derivante dall’attuazione del presente articolo, ivi comprese le spese per il funzionamento del comitato di cui al comma 1274, stabilite in euro 50.000 per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, si provvede mediante l’utilizzazione di quota parte degli importi del fondo di cui al comma 343 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266”.
È un primo passo, ancora molto modesto, ma significativo, al quale è giusto riconoscere soprattutto un valore morale, e tanto più importante in questa epoca di “revisionismo storico” e di vergognoso oblio di alcune delle pagine più eroiche della storia degli Italiani. Ed ovviamente è ora necessario operare per dare immediata attuazione al provvedimento.
Armando Cossutta
Roma, 10 gennaio 2007