Di fronte alla tragedia delle centinaia di migranti morti in seguito all’affondamento del loro barcone al largo di Lampedusa l’ANED ha diffuso questa presa di posizione.

Abbiamo assistito sgomenti alla tragedia che si è consumata al largo di Lampedusa che ha causato centinaia di vittime: uomini, donne e bambini che avevano affrontato un viaggio in condizioni impossibili alla ricerca di un avvenire migliore, lontano dalle guerre e dalle persecuzioni.

Non faremo noi semplicistiche equiparazioni tra situazioni storiche e politiche non paragonabili; ugualmente non possiamo non dire che gli ex deportati hanno conosciuto, 70 anni fa, l’orrore di viaggi disperati chiusi in ambienti ristrettissimi in una tragica promiscuità. Questi barconi, questa umanità sofferente ci richiamano alla mente la nostra stessa condizione di deportati, rinchiusi in carri bestiame, per giorni e giorni, senza alcun conforto. Anche per questo non possiamo non sentirci fratelli di ogni migrante che abbia compiuto quel viaggio in così tragiche condizioni.

Quello delle migrazioni, della pressione demografica di un sud del mondo oppresso dalla povertà, dai conflitti, dalle dittature, nei confronti del nord ricco è uno dei problemi di fondo del nostro tempo. La nostra associazione, l’ANED, ha dedicato interamente a questo tema il suo XII Congresso nazionale, svolto all’interno del campo di Mauthausen nel 2000, ben 13 anni fa.
In questi anni è tragicamente mancata una risposta unitaria dell’Europa e dei paesi più avanzati: la tragedia di Lampedusa, e le cento e cento altre consumatesi nei nostri mari in questi anni, ne sono la drammatica testimonianza.
Contemporaneamente si è purtroppo fatta strada anche nei ceti popolari dei paesi più ricchi una corrente razzista e xenofoba che non può lasciare indifferente chi ha a cuore la democrazia e la pace tra i popoli, e chi ha memoria dell’immane tragedia alla quale hanno portato, nel secolo scorso le ideologie razziste del fascismo italiano e del nazismo tedesco.

Gli ex deportati nei campi nazisti, confermando il proprio permanente impegno contro ogni forma di discriminazione e di razzismo, chiedono al Parlamento italiano e a quello europeo di lavorare finalmente con determinazione per una politica comune del continente che sia all’altezza delle dimensioni planetarie del fenomeno delle migrazioni, a salvaguardia del diritto di asilo per i perseguitati e del diritto di ogni uomo a nutrire una speranza di dignità, di lavoro, di pace per sé e per la propria famiglia.

ANED – Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti