L'ANED e l'ANPI di Milano non parteciperanno il prossimo 2 novembre alla cerimonia di iscrizione di nuovi nominel Famedio dei milanesi illustri. Lo hanno annunciato le due associazioni, per protesta contro la decisione della commissione incaricata del Consiglio comunale di inserire nella lista anche il nome di Franco Servello, dirigente missino.

Lo hanno reso noto le due associazioni con uncomunicato congiunto.

Nei giorni scorsi l'ANED aveva indirizzato una lettera al Sindaco di Milano Pisapia, inviata in copia a tutti i membri della Giunta comunale, contro la decisione della apposita commissione del Consiglio Comunale di iscrivere il nome dell'ex dirigente del MSI Franco Servello nel Famedio degli uomini illustri, presso il Cimitero Monumentale.

CARO PISAPIA, SU SERVELLO AL FAMEDIO NON SIAMO D’ACCORDO

Caro Sindaco Pisapia,
Alla sconcertante unanime (!) approvazione da parte della Commissione comunale dell’iscrizione di
Franco Servello al Famedio, e alle burocratiche spiegazioni che si richiamano a formali motivazioni
istituzionali, sono seguite le giuste proteste dell’ANPI e di altre organizzazioni democratiche
milanesi.
L’ANED, l’associazione che si richiama alla Memoria e al sacrificio di tutti i Deportati politici e
“razziali” vittime del nazifascismo, questa volta disapprova con vigore e convinzione la decisione del
Comune di Milano.
Franco Servello è stato un fascista durante il ventennio e in tutta la sua lunga vita politica postbellica
non ha mai rinnegato il fascismo.
Accogliere nel Famedio Franco Servello suona offesa a Milano che – va evidentemente rammentato
al Consiglio comunale e ai suoi assessori – è città Medaglia d’Oro della Resistenza.
Nel Famedio sono ricordati, solo per far pochi esempi, resistenti, partigiani e deportati che hanno
combattuto la barbarie nazifascista: Leo Valiani, Aldo Aniasi, Onorina Brambilla Pesce, Giovanni
Pesce, Laura Conti, Claudio Sommaruga, e altri. L’iscrizione in quel luogo del nome di Franco
Servello, che fu protagonista negativo anche degli anni della “strategia della tensione” contro le
istituzioni democratiche, costituirebbe una ferita indelebile alla sacralità del luogo e un oltraggio ai
milanesi illustri che vi sono registrati per essere proposti all’ammirazione di tutti.

Caro Sindaco Pisapia, con questa decisione la sua Amministrazione ripropone nei fatti quella
inaccettabile l’equiparazione fra resistenti e fascisti che già fu tentata dalle Amministrazioni
precedenti. Ma la Storia ha condannato il nazismo e il fascismo, regimi basati sulla sopraffazione,
sulla violenza, sul disprezzo degli esseri umani, sul razzismo, sulla riduzione in schiavitù di milioni di
uomini e donne, costretti a lavorare fino alla consunzione, sullo sterminio pianificato di ogni
opposizione e di persone colpevoli di “essere nate” (ebrei, rom e sinti, disabili, omosessuali,
asociali).
Questa è la ‘sostanza’ che sembra essere sfuggita alla coscienza storica e politica di chi ha firmato
l’iscrizione di Franco Servello al Famedio.

L’ANED fa appello a lei e a tutte forze politiche democratiche e antifasciste presenti in Consiglio
comunale perché venga revocata una decisione che turba e indigna.