D’intesa con il prof. Alberto Martinelli, presidente della Casa della Memoria, le Associazioni ANPI, Istituto nazionale Parri, AIVITER-Associazione Vittime del Terrorismo, l’Associazione dei Familiari delle Vittime della strage di Piazza Fontana – hanno fatto propria all’unanimità la proposta avanzata dall’ANED di intitolare a Gianfranco Maris il salone del piano terreno del palazzo di via Confalonieri, quello dove appena le disposizioni sanitarie lo consentiranno riprenderà il programma delle mostre, degli incontri, dei concerti e dei film.
il 9 dicembre scorso l’inaugurazione della targa, a conclusione delle celebrazioni del centesimo anniversario della nascita di Maris.
Gianfranco Maris, nato a Milano il 24 gennaio 1921, aderì quando ancora era studente del Liceo Carducci al Partito comunista clandestino. Dopo l’8 settembre fu organizzatore di bande partigiane in montagna. Arrestato nel dicembre 1943 a Lecco, fu incarcerato, e poi deportato dal Binario 21 della stazione Centrale di Milano a Fossoli nell’aprile 1944. Trasferito da Fossoli alla fine di luglio nel Lager di Bolzano, il 5 agosto 1944 fu deportato a Mauthausen e di lì a Gusen, dove lavorò per lunghi mesi nella terribile cava di granito.
Nel dopoguerra fu impegnato come avvocato nella difesa dei partigiani e poi come parte civile contro i criminali nazisti. Senatore del PCI per due legislature, fece quindi parte del Consiglio Superiore della Magistratura e fu consigliere di amministrazione del Teatro alla Scala. Presidente dell’Associazione degli ex deportati dal 1978 fino alla morte, avvenuta nell’agosto 2015, e fondatore della Fondazione Memoria della Deportazione, fu anche vicepresidente nazionale dell’ANPI e direttore dell’Istituto Nazionale Parri. Impegnato nella lotta al terrorismo, fu protagonista di memorabili processi e fu tra i fondatori a Milano del Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la legalità repubblicana.