Il governo austriaco ha deciso l’8 febbraio scorso di porre sotto tutela dei beni culturali quanto rimane delle ex baracche delle SS del campo di Gusen, oggetto di un progetto di abbattimento che ha provocato molto allarme nelle organizzazioni degli ex deportati di tutta Europa. Lo ha annunciato Barbara Fischer, del ministero degli interni austriaco, che ha precisato che la decisione definitiva è stata assunta l’8 febbraio scorso.
E’ così scongiurato il rischio che scomparissero le poche vestigia ancora esistenti di uno dei più tragici lager nazisti.
Alcune settimane fa una delegazione dell’ufficio regionale dei monumenti aveva effettuato una visita nell’area dell’ex campo di concentramento di Gusen, per porre sotto tutela dei monumenti alcuni edicifi che sono ancora rimasti. Nel frattempo però il sindaco di Langenstein aveva autorizzatol’abbattimento per uno di questi edifici che costeggiano la strada, situato vicino alla baracca delle SS. Tale area avrebbe dovuto essere venduta dall’attuale proprietaria, la ditta Poschacher, come area industriale.
Con la demolizione in programma sarebbeo stati distrutti i resti della grossa “Festhalle” area delle feste, luogo di numerose impiccagioni di prigionieri, dove spesso veniva eseguita musica. Fra le baracche delle SS si trova anche il più vecchio monumento alle vittime di Gusen, in pietra, posto dagli stessi prigionieri e scalpellini nel 1950 – 1953.
La decisione assunta l’8 febbraio, ha precisato Barbara Fischer, potrà in futuro fare da modello per altri provvedimenti analoghi a tutela dei pochissimi edifici originali ancora in piedi nell’area dell’ex campo di Gusen.