Si sono svolti nel pomeriggio del 30 ottobre a Milano i funerali della professoressa Giovanna
Massariello
, vicepresidente della Fondazione Memoria della Deportazione, componente autorevole del
Consiglio Nazionale dell’ANED e del Comitato Internazionale di Ravensbrück. Il feretro è stato esposto brevemente nell’atrio dell’abitazione della famiglia; il rito funebre si è quindi svolto presso la parrocchia Santa Croce di via Giuditta Sidoli, alla presenza di una grande folla tra la quale spiccavano a decine i fazzoletti a righe dell’ANED.

Le foto della cerimonia, di Leonardo Visco Gilardi..
 

Giovanna era figlia di Maria Arata, deportata politica a Ravensbrück di appartenenza socialista (matr. n.77314). Maria Arata, sopravissuta, morì nel 1975 lasciando la propria
testimonianza nel volume Maria Massariello Arata, Il ponte dei corvi:
diario di una deportata a Ravensbrück
, Milano, Mursia, 1979.

Negli ultimi anni Giovanna aveva dedicato tutta la sua attività,  tutte le sue energie, la sua intelligenza e la sua cultura alla Fondazione Memoria della Deportazione. L’ultima sua fatica è stata l’organizzazione del convegno internazionale sul tema “Settant’anni dall’8 settembre 1943. Per la costruzione di una memoria europea; il peso delle responsabilità storiche di Italia e Germania” svoltosi il 18 e il 19 ottobre scorsi presso la sala convegni della Fondazione. A quell’incontro non aveva però potuto partecipare, trattenuta in ospedale per controlli. La morte è
sopraggiunta nelle prime ore di sabato 26 ottobre per un improvviso shock settico.

 
Giovanna, già professore ordinario di Linguistica Generale
all’Università degli Studi di Verona, era stata tra i fondatori del Centro
di Studi Internazionali sul Plurilinguismo presso l’Università di
Udine.

Numerosissimi i messaggi di cordoglio giunti da tutta Italia e dall’Estero.