Lunedì 7 dicembre 2015 si è tenuta nella sede dell'Anpi-Aned a Imola un incontro tra gli iscritti e i famigliari degli ex deportati per definire la nuova organizzazione della sezione Aned di Imola dopo la recente gravissima perdita del Presidente Vittoriano Zaccherini.
Nella riunione si è appalesata l'intenzione di proseguire l'attività della sezione mantenendo e implementando i rapporti con l'Aned Nazionale e quello provinciale; proseguire la didattica nelle scuole, offrendo laboratori tematici, e le iniziative per il Giorno della Memoria.
Si è deciso all'unanimità di designare come Presidente Gina Manaresi che sarà supportata nella gestione quotidiana da un team di persone che si divideranno i compiti istituzionali in un clima di collegialità.
 
Il nuovo organigramma è così composto:
 
Presidente
Gina Manaresi
Nata il 26/11/1924 a Imola. Impiegata alla Caproni. Iscritta al PCI. Cresciuta in una famiglia antifascista («il mio vecchio non s'iscrisse mai al PNF») tramite Elio Gollini, anche lui impiegato alla Caproni, entrò nel
movimento resistenziale. Fece parte dei Gruppi di Difesa della Donna di Imola e fondò la sezione comunale dell'UDI. Insieme con altri curò la pubblicazione di "Vent'anni". Fu addetta sia alla distribuzione della stampa clandestina, sia ai collegamenti con il movimento resistenziale di Castel San Pietro Terme, Ozzano Emilia, Castenaso, Sesto Imolese e Osteriola (Imola). Partecipò anche ad azioni di guerriglia.
Staffetta personale di Domenico Rivalta, fu in stretto collegamento con lui fino al 29/11/44, giorno del suo arresto. Pur avendo la possibilità di darsi alla latitanza, preferì farsi catturare insieme con otto compagni «perché avevo scelto la mia strada e dovevo essere responsabile di quello che facevo senza mettere a repentaglio la vita di mio padre».
Rinchiusa nella Rocca (Imola), subì estenuanti interrogatori e maltrattamenti. Venne poi trasferita nel carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna) dove fu registrata come maschio, errore scoperto solo il 22/12/44 quando si dispose il suo invio nel campo di concentramento di Bolzano. «Fui fortunata. Sono ritornata», mentre molti compagni «con cui ho avuto a che fare non li ho ritrovati vivi».
A Bolzano, come prigioniera politica, fu addetta prima ai servizi della cucina che le consentirono di sottrarre «bucce di patate» per i compagni.
Successivamente lavorò nell'officina installata nella galleria. Qui conobbe alcuni operai ferraresi che nell'aprile 1945 l'aiutarono ad evadere e a raggiungere il movimento partigiano operante in Val di Non. «Con la divisa di partigiano» su cui era appuntato il triangolo rosso di prigioniera politica e 8 stellette, una per ogni compagno arrestato, dei quali «solo quattro fecero ritorno», rientrò a Imola il 15/5/45.
Riconosciuta partigiana nel btg Montano della brg SAP Imola dal 15/6/44 alla Liberazione.
 
Vice Presidente
prof. Giovanni Gabbianelli (docente Università di Bologna)
 
Tesoriere e segreteria amministrativa
Roberta Dall'Osso
 
Organizzazione
Gianni Giovannini
Sauro Gramantieri
Angela Marcheselli (segreteria)
Marco Orazi (rapporti con le scuole, didattica e iniziative)  info@cidra.it
Luca Zaccherini (segreteria)