L’inaugurazione del monumento agli aviatori a Villa Bertelli a Forte dei Marmi, che tante polemiche ha creato nelle ultime settimane (al punto che la scultura prevista, un’opera di Arturo Dazzi raffigurante Bruno Mussolini, è stata sostituita da un lavoro di Marco Rotelli) si è svolta domenica 25 marzo 2012 nella più assoluta tranquillità.
Il sindaco, che guida una amministrazione di centrosinistra, aveva infatti infine deciso di rinunciare al proposito di esporre una delle opere lasciate in eredità al comune di Forte dei Marmi dalla moglie dell’artista, nello specifico quella raffigurante Bruno Mussolini, figlio del Duce, commissionata dallo stesso nel 1943. “In questi ultimi giorni sull’iniziativa si è scatenato di tutto e di più”, ha commentato lo stesso sindaco. Si è arrivati persino a sostenere che Buratti volesse “omaggiare il duce e la sua famiglia”. “Respingo con forza che da parte mia o della Giunta vi fosse questo tipo di volontà. Come sindaco rispetto la sensibilità di tutti e come primo cittadino sono anche responsabile di quello che potrebbe accadere”, ha dichiarato il sindaco.
Una dichiarazione ambigua, come si vede, che non accoglie la sostanza della protesta che era piovuta da tutta Italia sulla amministrazione versiliese e che annulla la cerimonia di inaugurazione solo per oscure motivazioni di ordine publlico.
L’ANED ha condiviso pienamente la presa di posizione dell’ANPI di Lucca sul caso di Forte dei Marmi dove il sindaco (a capo di una amministrazione di centrosinistra) per onorare l’Aviazione italiana ha deciso di utilizzare la statua commissionata allo scultore Arturo Dazzi da Benito Mussolini in memoria del figlio Bruno, che giaceva inutilizzata fin dal 1943.
La statua raffigurante Bruno Mussolini (oltre due metri di altezza) avrebbe dovuto essere collocata nel parco di Villa Bertelli, di proprietà comunale, un edificio destinato a ospitare eventi culturali. L’inaugurazione, tra molte comprensibili polemiche, era stata stata fissata per il 25 marzo.
“A nome di tutte le sezioni ANPI della Provincia di Lucca, ha scritto Didala Ghilarducci, presidente dell’ANPI provinciale, esprimo stupore e contrarietà per la decisione dell’Amministrazione comunale di Forte dei Marmi di utilizzare, come monumento dedicato agli Aviatori, la statua realizzata dallo scultore Arturo Dazzi in onore del figlio del Duce Bruno.
L’opera, dedicata ad un “eroe” del regime fascista che compì le sue “imprese” bombardando la popolazione etiopica e i combattenti antifranchisi spagnoli, avrebbe potuto trovare adeguata collocazione in uno spazio espositivo o museale dedicato all’artista, in quanto momento del suo percorso artistico e culturale, ma non può essere utilizzata per onorare il sacrificio degli aviatori italiani, mandati da Mussolini a morire sui vari fronti di guerra, e di quelli che poi presero parte alla lotta di liberazione”.
“Chiedo al Sindaco Buratti, ha concluso Didala Ghilarducci, di tornare sulla sua decisione che contrasta profondamente con la recente titolazione di una piazza ai partigiani fortemarmini che combatterono contro il regime e l’ideologia di cui Bruno Mussolini è considerato un simbolo”.
Al sindaco Buratti sono giunti in questi giorni innumerevoli messaggi di protesta da tutta Italia. Tra le tante segnaliamo la lettera inviata Giovanna Massariello, vicepresidente della Fondazione Memoria della Deportazione:
Egregio Sig. Sindaco,
mi unisco alle proteste dell’ANED, dell’ANPI, degli antifascisti tutti relative alla decisione d’installare la statua in onore di Bruno Mussolini.
Larga parte della storia della mia famiglia si è svolta tra Lunigiana e Versilia, un’amara storia a partire dal 1926 anno in cui Emilio Arata, mio nonno, fu costretto per la sua appartenenza al partito socialista a dimettersi dal suo incarico di ragioniere capo della provincia di Massa Carrara.
La figlia Maria Arata, nata a Massa, allora Apuania, fu deportata da Milano nel 1944 nel Lager di Ravensbrueck per motivi politici, cioè la partecipazione alla lotta antifascista.
Ogni estate dal 1960 ritorniamo nella bella Versilia noi figli e nipoti e ammiriamo le Apuane, il mare, il paesaggio incantevole del Forte.
E’ per noi motivo di grave amarezza constatare come poca cura ci sia per la memoria storica proprio in un’area nella quale tante vite generose furono stroncate dalla barbarie nazista e fascista.
Dobbiamo sempre ricordare!
Giovanna Massariello