Ivan Demjanjuk in una foto del periodo della guerra e in una più recente, pensionato negli Stati Uniti.

Quando ormai tutto era pronto per la sua estradizione dagli Stati Uniti in Germania, dove dovrebbe rispondere dei crimini orrendi di cui si è macchiato nei territori occupati dal III Reich nel corso della seconda guerra mondiale, John Demjanjuk, è riuscito ad ottenere l’ennesimo rinvio e a evitare il trasferimento in Europa e quindi il processo.
John Demjanjuk, oggi 89enne, è noto soprattutto per avere la responsabilità della morte di decine di migliaia di persone nel campo di sterminio nazista di Sobibor, in Polonia. Il suo processo interesserebbe molto da vicino anche l’Italia, essendo accertata una sua permanenza a Trieste tra il 1944 e il 1945, proprio nel periodo di maggiore attività della Risiera di San Sabba. Che ruolo abbia egli ricoperto nella organizzazione pratica del campo nazista triestino non è ancora accertato, ma non è improbabile che alla Risiera si sia utilizzata la sua terribile e nefasta “esperienza” maturata sul campo nello sterminio di migliaia e migliaia di ebrei polacchi.
Non è stato chiarito ancora, inoltre, in virtù di quali conoscenze il “boia di Sobibor” sia riuscito a ritornare proprio a Trieste nel dopoguerra, e a procurarsi in questa città il passaporto grazie al quale riuscì a raggiungere nel 1952 gli Stati Uniti.
Vecchio e malato, è possibile ora che Demjanjuk riesca a portarsi i suoi terribili segreti nella tomba, evitando ancora una volta il giudizio di una Corte di giustizia per i suoi crimini efferati.