Nella trasmissione “Il viaggio” di lunedì 8 luglio 2013 su RAI3, Pippo Baudo ha intervistato il direttore del Museo delle Fosse Ardeatine, maggiore Francesco Sardone, a proposito dell’azione di via Rasella e della successiva strage delle Fosse Ardeatine. Il maggiore Sardone confondeva i GAP (Gruppi di Azione Patriottica, gruppi militari del CLN) con i successivi terroristi dei Gruppi Armati Proletari, attivi negli anni 70. Tale definizione gli ha permesso di definire l’operato dei partigiani “terrorismo”.
Quanto a Baudo che ha ritenuto, con un certo apparente sdegno, di sottolineare come ai gappisti siano state conferite medaglie, anche d’oro e che qualcuno sia anche diventato deputato. In un crescendo di falsità, ha parlato della affissione a Roma di manifesti da parte dei nazisti, con i quali si chiedeva che i partigiani responsabili di via Rasella si consegnassero, evitando cos la “dovuta” rappresaglia.
L’ANED di Roma e di Milano hanno pubblicato in proposito un duro comunicato stampa.
Altrettanto hanno fatto prontamente l’ANPI nazionale e la sezione ANPI della Capitale. A queste proteste Pippo Baudo ha ritenuto di replicare come qui sotto potrete leggere.

Il caso ha sollevato un’ondata di proteste contro la Rai. segnaliamo la risposta data da Corrado Augias a un lettore della Repubblica.

Nella serata del 30 luglio, la direttrice del TG3 Bianca Berlinguer ha letto nel corso della edizione delle 19 una messa a punto di Rai3 a proposito delle false affermazioni di Pippo Baudo
su via Rasella e le Fosse Ardeatine:

“Nella puntata di lunedì 8 luglio de Il viaggio, su RAI 3, condotto da Pippo Baudo, sono state fatte delle affermazioni imprecise e non corrispondenti a verità sull’eccidio delle Fosse Ardeatine e sui fatti di Via Rasella. Non fu offerta, infatti, alcuna possibilità ai partigiani dei Gap (gruppi di azione patriottica e non di azione proletaria come si è detto nella trasmissione) di offrirsi per salvare le vittime destinate alla fucilazione nelle Fosse Ardeatine: il Comando tedesco rese pubblica la notizia dell’eccidio solo dopo il suo compimento come riconosciuto dallo stesso maresciallo Kesselring nel corso di un processo.
“Ben due sentenze, poi, della Corte di Cassazione hanno qualificato l’azione di Via Rasella come legittimo atto di guerra.
“Il ricordo dei martiri delle Fosse Ardeatine, cui va sempre il nostro commosso pensiero, deve essere sempre improntato alla verità storica e mai strumentalizzato. La direzione RAI 3 prende doverosamente atto del comunicato dell’ANPI nazionale, rammaricandosi di quanto accaduto”.

 

Questa, infine, la spiegazione fornita da Baudo, così come è stata diffusa dall’ANSA: