Il labaro dell'ANED è stato decorato con la Medaglia della Liberazione, come riconoscimento del contributo dato dagli ex deportati alla causa della lotta al fascismo e al nazismo, per la liberazione del paese.

La Medaglia, istituita nel 70° anniversario della Liberazione, è stata appuntata sul labaro dell'ANED nel corso di una cerimonia a Palazzo Barberini a Roma, alla presenza della ministra della Difesa Roberta Pinotti.

Hanno ricevuto la Medaglia della Liberazione anche alcune organizzazioni combattentistiche e non, come l'ANEI, l'associazione degli ex Internati Militari Italiani; e l'ANPPIA, l'associazione dei perseguitati politici italiani antifascisti, e altre.
 

Nel corso della cerimonia il presidente Dario Venegoni ha tenuto un breve discorso:

L’ANED – Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti – è nata nell’immediato dopoguerra dall’incontro dei superstiti dei Lager nazisti con i genitori, le vedove, le figlie e i figli di quanti dai campi del Reich non sono tornati.

Da sempre convivono nell’ANED diverse generazioni di persone, in uno straordinario spirito di unità: l’associazione organizza da sempre tutti le deportate e i deportati, per qualsiasi motivo siano stati perseguitati, e in qualsiasi Lager delle SS siano stati condotti. I suoi iscritti sono ebrei e cattolici, metodisti e non credenti, di tradizione comunista, socialista, cattolica, liberale, repubblicana; militanti di partito e liberi pensatori.

Neppure 4 mesi fa abbiamo perso il nostro storico presidente, Gianfranco Maris, ex deportato a Fossoli, Bolzano, Mauthausen e Gusen, al vertice dell’ANED da oltre mezzo secolo.

Figlie, figli e nipoti dei deportati, da sempre presenti nell’ANED, hanno assunto in questi anni nuove responsabilità e di fatto oggi sono al vertice dell’associazione accanto a diversi ex deportati. L’ANED è una piccola associazione, ma organizza ogni anno circa mille incontri e manifestazioni, rivolgendosi soprattutto ai giovani, che a decine di migliaia partecipano alle sue iniziative in tutta Italia.

La Medaglia della Liberazione onora oggi una organizzazione composta all’origine in massima parte da combattenti delle Resistenza che – catturati – hanno pagato il prezzo più alto che si potesse concepire per questa loro consapevole scelta di lotta. Ma credo anche che essa costituisca un riconoscimento a una organizzazione di volontariato che ha portato e ancora porta a diverse generazioni di giovani un messaggio di pace, di difesa ostinata della democrazia e della Costituzione, di comprensione e di amicizia tra i popoli, contro ogni intolleranza, ogni razzismo, ogni forma di discriminazione, di violenza e di terrorismo.